Nel 2005 abbiamo deciso di restaurare una vecchia casa di famiglia seguendo solo le sensazioni e le emozioni più profonde per riuscire a creare un luogo in grado di trasmettere all’ospite quel forte “senso di casa”. La piacevole difficoltà del restauro è stata quella di riuscire a calarsi nei tempi, nelle consuetudini, nella testa e nelle mani di quel contadino, muratore, artigiano che ha realizzato, secoli addietro, queste meraviglie dove ogni pietra ha una storia da raccontare. Così come i pavimenti delle camere in larice recuperati, spazzolati, trattati e riposati, i pavimenti in pianelle di cotto fatto a mano, una per una, irregolari, aspri, ma incredibilmente caldi, o addirittura i vecchi camini, le pareti in pietra e le volte in pietra nelle vecchie stalle… presenze forti, primitive che, da sole, trasmettono emozioni. E via via fino ai possenti muri portanti, storti e dalle dimensioni “scomode” che fanno perdere un sacco di spazio, ma ti ripagano con la loro presenza imponente solo ingentilita dai colori a calce di cui sono intrisi gli intonaci che li avvolgono. Ecco la “pelle” della casa, quegli intonaci a base di calce come si usava una volta, stesi volutamente senza regolo con la piccola cazzuola e quegli angoli morbidi ed arrotondati che creano atmosfere particolarmente suggestive.
Pietra, legno, cotto, ferro, calce, colori naturali, elementi conservati e nuovi interventi, tutto pensato per creare un’atmosfera leggera di rilassamento ed accoglienza dove ognuno può trovare lo spazio per instaurare un suo personale rapporto con le cose, i suoni e i silenzi, la natura semplice ed umile di un luogo dove la terra era al centro di tutto un sistema di vita che da essa prendeva ed a lei portava in ogni forma, in ogni circostanza.